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La diagnosi
La prevenzione è importante, ma effettuare controlli regolari può fare la differenza: come una miopia spesso può essere risolta con visita oculistica e occhiali, così un calo dell’udito si può affrontare con efficacia ,a cominciare da un controllo.
Un utile strumento di approccio può essere un test interattivo da fare in pochi minuti . Per fare un esame più completo è necessaria una approfondita visita di controllo e una serie di prove specifiche effettuate da uno specialista.
La visita audioprotesica si effettua in uno dei nostri centri in modo totalmente gratuito,indolore e senza alcun impegno. Un audioprotesista segue il vero e proprio test audiometrico, una prova in grado di riconoscere le diverse tipologie di calo uditivo e permettere all’audioprotesista l’attività fondamentale di personalizzazione dell’apparecchio acustico , essenziale per ottenere una adeguata riabilitazione uditiva.
Scelta prodotto
Come scegliere la protesi acustica giusta?
La risposta più logica e scontata a questa domanda è: la protesi acustica perfetta è quella che fa udire meglio il paziente, risolvendo il suo deficit acustico. Sfortunatamente sulla scelta influiscono pesantemente altri fattori che dovrebbero essere secondari, ma che in spesso diventano primari,come fattori economici, l’estetica delle protesi, la psicologia del paziente. Scegliere solo in base all’ estetica può far orientare il soggetto verso protesi praticamente invisibili e colorate, ma non particolarmente efficaci. La scelta di una protesi acustica ottimale dovrebbe essere fatta solo ed esclusivamente considerando il beneficio per il paziente.
Regolazione e riabilitazione
La protesi acustica restituisce immediatamente la capacità acustica di un normoudente? La risposta è no. È necessario infatti passare attraverso un processo regolazione e riabilitazione, rieducando orecchio e cervello alla percezione di suoni che non venivano più uditi.Tale processo necessita di alcuni mesi.
Una ottimale regolazione dell’apparecchio acustico ha bisogno di tempo. E’ indispensabile un breve periodo di adattamento. Si utilizzano software dedicati che, utilizzando i dati audiologici del paziente e le sue abitudini di ascolto, suggeriscono all’audioprotesista la regolazione di partenza dell’apparecchio. Questo è solo il primo passo, in quanto è indispensabile tenere conto sia delle osservazioni del paziente che della sua abitudine all’ascolto amplificato. Seguiranno poi regolazioni successive per il miglioramento della soglia e dell’intellegibilità del parlato. Ciò sapendo che gran parte dei pazienti perde il proprio udito gradualmente ed è quindi impreparata a dare senso ai suoni che non hanno udito per lungo tempo. Sono necessari tempo e pazienza, e dunque lavorare con professionisti qualificati rende la riabilitazione più semplice ed efficace.